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domenica 4 luglio 2010

CI PENSA SEMPRE VILLA, SPAGNA IN SEMIFINALE


MONDIALI DI CALCIO 2010 – QUARTI DI FINALE
PARAGUAY-SPAGNA 0-1
83’ David Villa
La Spagna supera a fatica 1-0 un ottimo Paraguay e si qualifica per la semifinale del Mondiale, dove incontrerà la Germania. Il gol della vittoria è stato siglato da Villa all'83'. In precedenza c'era stata un'incredibile alternanza di emozioni. Al 14' i sudamericani hanno fallito un calcio di rigore con Cardozo, il cui tiro è stato bloccato da Casillas. Un minuto dopo, sul ribaltamento di fronte, penalty per la Spagna e trasformazione affidata a Xabi Alonso. Il centrocampista segna, ma l'arbitro fa ripetere. Al secondo tentativo il portiere Villar respinge il tiro.
E così l’Europa batte nelle sfide dirette dei quarti il Sudamerica 3-0: dopo le imprese di Olanda e Germania contro Brasile e Argentina, la Spagna, almeno lei, rispetta il pronostico, in un Mondiale senza padroni, ringraziando le parate di Casillas (un rigore sullo 0-0 e un miracolo allo scadere) e l’opportunismo di Villa, che ha segnato 5 dei 6 gol delle Furie Rosse.
Con il passaggio in semifinale, la Spagna torna fra le prime quattro di un Mondiale dopo 60 anni: l'ultima volta che ci era riuscita, ed anche l'unica, risaliva al Mondiale del 1950, quando si classificÒ quarta nel girone finale a quattro. In pratica, da quando esiste la formula odierna, è la prima semifinale per la Spagna. Ha deciso ancora una volta David Villa, che questa sera ha segnato il suo quinto gol nell'attuale edizione del campionato del Mondo, eguagliando così Estanislao Basora ed Emilio Butragueno, che condividevano il primato di goleador iberici in una singola edizione di un Mondiale.
Paraguay-Spagna entra direttamente nel Guinness dei primati della storia dei Mondiali: era infatti accaduto solo una volta, il 19 luglio 1930 in Argentina-Messico 6-3 (fase a gironi). che nella stessa gara venissero falliti due rigori. Quella volta sbagliarono prima l'argentino Paternoster e poi il messicano Rosas. Nella stessa partita venne assegnato un terzo rigore, trasformato dal messicano Rosas. Iker Casillas è invece il terzo portiere a parare due rigori ai Mondiali, dopo quello neutralizzato il 16 giugno 2002 all'irlandese Harte. In precedenza ci erano riusciti il polacco Jan Tomaszewski (entrambi nel 1974) e lo statunitense Brad Friedel (ambedue nel 2002).
Il Paraguay se ne torna a casa con la testa alta e i quarti di finale come ricordo, miglior traguardo di sempre.
La nazionale di Martino ha disputato un Mondiale positivo, vincendo il girone dell’Italia e mettendo in difficoltà la Spagna. I quarti è sicuramente un traguardo soddisfacente e probabilmente inaspettato ad inizio torneo.
La Spagna vince ma continua a convincere poco. Come contro il Portogallo è stato Villa a regalare la vittoria alle Furie Rosse ma non si è vista una grande Spagna. Per battere la Germania servirà una grande Spagna, proprio quella che non si è vista finora.

GERMANIA DEVASTANTE, MARADONA TORNA A CASA UMILIATO


MONDIALI DI CALCIO 2010 – QUARTI DI FINALE
ARGENTINA-GERMANIA 0-3
3’ Müller (G) - 68’ Klose (G) - 74’ Friederich (G) - 89’ Klose (G)
Dopo il Brasile cade anche l'altro gigante sudamericano. L'Argentina di Diego Maradona riprende la via del Sudamerica e la riprende con l'onta e l'umiliazione di aver perso per 4-0 contro una Germania praticamente perfetta. Usciti di scena i cugini brasiliani, Maradona non aveva esultato, ma la sua Argentina aveva cominciato a credere che quello sudafricano fosse il suo Mondiale. Scongiuri a parte, l'illusione è durata appena 24 ore e si è dissolta sotto i colpi di una Germania praticamente perfetta: nessuna rivincita è così arrivata per l'eliminazione di quattro anni fa. Un 4-0 che non ammette alibi. In vantaggio con Mueller già al 3' del primo tempo, su distrazione della difesa dell'Argentina, la squadra tedesca ha chiuso i conti nella ripresa con le altre reti di Klose, al 23' e di Friedrich, al 29', dopo ottime azioni corali della squadra tedesca. Il quarto gol, ancora di Klose, al 44', al volo su azione di contropiede, è stata quasi un'umiliazione per l'Argentina, punita dall'ottimo controllo del centrocampo dei tedeschi e dall'ariosità della loro manovra.
Dopo quattro vittorie di fila e tante illusioni, l'Argentina lascia il Mondiale nel peggior modo possibile. Il calcio argentino, che era sembrato bello da vedere ed efficace nelle prime settimane di Sudafrica 2010, è sembrato improvvisamente vecchio davanti ai ragazzini tedeschi che corrono come dannati, che attaccano in dieci e che in dieci difendono come in un indemoniato calcetto in un campo grande.
Il punteggio finale è stato pesantissimo, ma rispecchia l'andamento di una partita nella quale la Germania è stata perfetta in difesa e devastante in attacco, ordinata e divertente allo stesso tempo, senza sbagliare niente. Guidata con autorità da Bastian Schweinsteiger, capitano e trascinatore, diga e uomo assist, cuore e cervello della squadra. Il disastro argentino, invece, non salva nessuno. Nemmeno Leo Messi, che pure nel primo tempo era stato forse il meno peggiore dei suoi. Maradona se n'è andato dal Mondiale trascinandosi dietro una difesa sciatta e approssimativa, e con due attaccanti, Higuain e Tevez, che non hanno creato nemmeno un vero pericolo alla porta di Neuer (tutto sommato il più sfaccendato dei suoi), mentre Milito è rimasto ad appassire in panchina.
Troppo forte questa Germania, capace di rifilare due poker consecutivi a due nazionali di grande spessore. Ma è proprio la squadra tedesca l’esempio da seguire, per l’organico giovane e il gioco corale. Una bella rivincita verso il calcio delle individualità argentine. Forse finalmente inizieremo a capire che Messi non è Maradona e che nel Barcellona non è Messi che fa girare la squadra ma l’opposto. Non è un caso se Maradona 24 anni fa vinse un Mondiale praticamente da solo mentre La Pulce, pur giocando in una nazionale di campioni, non è riuscito a prendere in mano la squadra. Certo hanno pesato anche alcune scelte di Maradona. Perché se stai perdendo a mezzora dalla fine, vale la pena rischiare un Milito o un Veron. Per non parlare del fatto che in una difesa ballerina come quella di ieri un Samuel era indispensabile e a centrocampo Mascherano è apparso troppo solo in balia degli avversari (serviva per caso un Cambiasso?).
Il Mondiale perde un’altra big ma niente paura, promette lo stesso divertimento ed emozioni. Il calcio è bello anche per questo. Perché non sempre vincono i più forti. O comunque quelli che tutti indicano come i più forti.

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