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martedì 13 luglio 2010

QUESTO BLOG CHIUDE I BATTENTI


E dopo 43 giorni, 87 post (88 con questo che sto scrivendo) e 3204 (più o meno) visite questo blog chiude i battenti. Cosa abbastanza normale. E’ un blog sui Mondiali, i Mondiali sono finiti pertanto è giusto anche concludere questa esperienza.
Anche perché sinceramente non è stata un’esperienza granché positiva. Questo blog partiva con i presupposti di un ritrovo collettivo, dove ognuno aveva libertà di espressione e dove chiunque poteva dire la sua scrivendo con la massima libertà. Una sorta di "bar dello sport sul web".
Quando è nata l’idea, speravo in una collaborazione più massiccia (5-6 collaboratori) e invece hanno accettato solo in due. Poteva andare comunque bene. Ma entrambi, per impegni di studio, sono stati latitanti per gran parte del tempo.
Alla fine mi sono ritrovato da solo a scrivere (se non ho fatto male i conti su 87 post solo 18 non sono stati scritti da me) e inevitabilmente anche il blog ne ha perso in originalità e smalto. Come sicuramente avrete notato ho scritto quasi sempre solo resoconti delle partite, parlando molto raramente di altro o dando spazio a commenti ed opinioni.
Pazienza. La prossima volta farò tesoro di questa esperienza e spero di riuscire a creare un prodotto migliore, nella speranza di trovare anche collaboratori più attivi.
Un saluto e un ringraziamento a tutti (in particolare ad Antonio e Dario, i miei collaboratori) e vi ricordo che se vorrete potete continuare a seguirmi su DE RERUM CALCIORUM.

lunedì 12 luglio 2010

COSA RESTERA’ DI QUESTO MONDIALE

1 - LE VUVUZELAS
Rumorose e
monocordi, un rumore impressionante e
tanto tanto fiato per soffiarci dentro. L’odiosa trombetta sudafricana ci ha rotto i timpani (e qualcos’altro) per un mese intero. Ma, ahimè, non finisce qui. Questa famigerata vuvuzela minaccia di arrivare in Italia molto presto. Per la nostra disperazione
2 - LA GRANDE FIGURA DI MERDA DELLA NAZIONALE AZZURRA
E chi se la scorda più una figuraccia così della nostra nazionale? Arrivati da Campioni del Mondo in carica, siamo riusciti nell’impresa di farci sbattere fuori in un girone ridicolo. E pensare che all’inizio erano tutti ottimisti, convinti che avremo fatto molta strada. I pochi (di cui faccio orgogliosamente parte) che si permettevano di obiettare e di criticare la nazionale venivano accusati di essere intertristi, antisportivi e roba del genere. Sto ancora aspettando qualcuno con le palle che mi venga a dire “scusa avevi ragione tu”.
3 - IL GOL DI LAMPARD.
Quel pallone che sbatte sulla traversa prima di entrare mezzo metro oltre la linea di porta è l’emblema di tutti gli errori arbitrali di questo Mondiale. Per carità sbagliare si può ma un errore cos’ è fin troppo grossolano.
4 - POLPO PAUL
Il mollusco tedesco (anche se pare che sia stato pescato in Italia) se ne stava buo
no buono nel suo acquario finché qualcuno non ha avuto la splendida idea di fargli fare un pronostico sulla partita della Germania. E’ stato l’inizio della fine. Anche perché il polpo ha azzeccato tutti i pronostici diventando una celebrità.
5 - I VESTITI DI MARADONA
Eravamo abituati a vedere il Pibe d’oro in tuta. In questo Mondiale, su richiesta delle figlie, Maradona si è presentato vestito elegantemente con tanto di giacca e cravatta. Fra una settimana devo andare ad una Cresima qualcuno ha il numero di telefono del sarto che ha cucito i vestiti del Dieguito?
6 - NOTTI MONDIALI E LA RAI
A parte che continuano a girarmi le palle se penso che paghiamo il canone e poi non possiamo vederci tutte le partite del Mondiale. Sinceramente non mi aspettavo molto dalla tivù di stato, vista anche la qualità di giornalisti e opinionisti. Ma credo che mai come quest’anno si sia toccato il fondo. La trasmissione “Notti Mondiali” era inguardabile e per chi, come me, era costretto ad affidarsi alla Rai per seguire highlights e commenti è stato un massacro. E che dire delle telecronache? Quasi quasi preferivo il sordo rumore delle vuvuzelas ai comme
nti di Bagni. Piccola consolazione. Fra 4 anni sarà davvero difficile fare peggio.
7 - SARA, LARISSA E LE ALTRE
E stato anche il Mondiale delle donne. Da Sara Carbonero, giornalista e fidanzata di Casillas, a Larissa Riquelme, che prometteva spogliarello in caso di vittoria del Paraguay, a Bobbi Eden, che prometteva sesso gratis in caso di vittoria dell’Olanda passando per tutte le fidanzate, mogli, compagne dei giocatori. E' stato un fiorire di bellezze da tutto il mondo.
8 - IL SUDAFRICA
Per la prima volta un paese africano organizza la massima competizione mondiale. Buona organizzazione e discreto successo per questo Mondiale fortemente voluto da Nelson Mandela.
9 - I GOL
E alla fine qualsiasi partita, manifestazione, finale, viene ricordata per le reti. Gol fortuiti, gol belli, gol stupendi, gol di classe. Qualcuno ce lo ricorderemo sempre, qualcuno ci sfuggirà, qualcun altro lo rivedremo fra un po’ di anni e ci accorgeremo di non ricordarlo affatto.
10 - E IL DECIMO…
Il decimo punto lo lascio a voi. Cosa resterà di questo Mondiale?

I 23 GIOCATORI DELLA SPAGNA CAMPIONE DEL MONDO


1. IKER CASILLAS (Real Madrid CF)
2. RAUL ALBIOL (Real Madrid CF)
3. GERARD PIQUÈ (FC Barcelona)
4. CARLOS MARCHENA (Valencia CF)
5. CARLES PUYOL (FC Barcelona)
6. ANDRES INIESTA (FC Barcelona)
7. DAVID VILLA (Valencia CF)
8. XAVI HERNANDEZ (FC Barcelona)
9. FERNANDO TORRES (Liverpool FC)
10. CESC FABREGAS (Arsenal FC)
11. JOAN CAPDEVILA (Villarreal CF)
12. VICTOR VALDES (FC Barcelona)
13. JUAN MATA(Valencia CF)
14. XABI ALONSO (Real Madrid CF)
15. SERGIO RAMOS (Real Madrid CF)
16. SERGIO BUSQUETS (FC Barcelona)
17. ALVARO ARBELOA (Real Madrid CF)
18. PEDRO RODRIGUEZ (FC Barcelona)
19. FERNANDO LLORENTE (Athletic Club Bilbao)
20. JAVI MARTINEZ (Athletic Club)
21. DAVID SILVA (Valencia CF)
22. JESUS NAVAS(Sevilla FC)
23. PEPE REINA (Liverpool FC)

domenica 11 luglio 2010

SPAGNA, IL TITOLO MONDIALE E' TUO


MONDIALI DI CALCIO 2010 – FINALISSIMA
OLANDA-SPAGNA 0-1
115’ Iniesta (S)

OLANDA: Stekelenburg, van der Weil, Heitinga, Mathijsen, van Bronckhorst (99’ Braahfied), De Jong (99’ van der Vaart), van Bommel, Robben, Sneijder, Kuyt (70‘ Elia), van Persie.
A disp.: Vorm, Broschker, Boulahrouz, Ooijer, De Zeeuw, Schaars, Babel, Afellay, Huntelaar.
All: van Marwijk
SPAGNA: Casillas, Sergio Ramos, Puyol, Piqué, Capdevila, Busquets, Xabi Alonso (86‘ Fabregas), Xavi, Iniesta, Pedro (60‘ Navas), David Villa (105’ Torres).
A disp.: Reina, Valdes, Albiol, Marchena, Arbeloa, J. Martinez, Silva, Mata, Llorente.
All: Del Bosque
ARBITRO: Webb (Inghilterra)

Se 4 anni fa il cielo sopra Berlino era azzurro, stavolta il cielo sopra Johannesburg è rosso. La Spagna è campione del mondo per la prima volta nella sua storia. Le Furie Rosse centrano la storica vittoria grazie al successo per 1-0 contro l'Olanda nella finale del Mondiale in Sudafrica. Decide la partita un gol di Iniesta nel secondo tempo supplementare, dopo una partita poco spettacolare e molto fallosa.
Partita non bella, molti interventi duri che costringono l'arbitro inglese Webb a usare il cartellino giallo con frequenza. Poche le occasioni da rete nel primo tempo, qualche emozione in più nella ripresa. Ma il risultato non si sblocca e allora si va ai supplementari. Dopo un rigore netto negato alla Spagna, arriva a 10 minuti dal termine l’espulsione di Heitinga. L’Olanda in dieci mantiene senza correre particolari rischi ma a 4 minuti dalla fine, quando tutti pensavano già alla lotteria dei rigori arriva il gol di Iniesta che regala alle Furie Rosse il primo titolo Mondiale e le permette di firmare una clamorosa doppietta: Europeo più Mondiale, come in passato avevano saputo fare solo Germania e Francia (i transalpini a rovescio, però, vincendo prima il Mondiale).
Campioni del Mondo!!! La festa spagnola può iniziare. I ragazzi di Del Bosque si riconfermano una grandissima nazionale, magari non sono stati brillanti come due anni fa all’Europeo ma la vittoria finale è strameritata. E considerata l’età media dei giocatori, c’è la seria possibilità che questa squadra possa dominare in Europa e nel mondo per i prossimi anni.
L’Olanda non è stata bella. Robben ha sbagliato due occasioni d’oro davanti a Casillas mentre Sneijder ha svolto il suo compitino senza dare quella marcia in più necessaria alla squadra. C’è da dire che la Spagna ha provato a vincere la partita mentre gli Orange si sono limitati solo a commettere falli, spesso anche abbastanza duri.
Gli olandesi non riescono a scrollarsi di dosso l’etichetta di magnifici perdenti e Robben e Sneijder falliscono l’appuntamento con la storia come fecero a loro tempo Crujff, Neeskens e Krol.
Non falliscono invece l’appuntamento con la storia gli spagnoli che alla prima finale mondiale centrano il successo e si issano sul tetto del mondo. Campioni del mondo. E di fronte a questa nazionale non possiamo che inchinarci ed applaudire.
SPAGNA CAMPIONE DEL MONDO

VERSO LA FINALE. IL POLPO PAUL DICE SPAGNA.

Il polpo tedesco Paul, diventato famoso per aver azzeccato finora tutti i pronostici, non ha dubbi. A vincere il Mondiale sudafricano sarà la Spagna. Finora non ha sbagliato un colpo. Avrà azzeccato anche stavolta?

sabato 10 luglio 2010

GERMANIA SUL PODIO. MA COMPLIMENTI ANCHE ALL'URUGUAY


MONDIALI DI CALCIO 2010 – FINALE 3-4 POSTO
URUGUAY-GERMANIA 2-3
19’ Muller (G) - 28’ Cavani (U) - 51’ Forlan (U) - 56’ Jansen (G) - 82’ Kedhira (G)
La chiamano finalina ma è stata una delle partite più belle e divertenti di tutto il Mondiale. Probabilmente perché sia Germania che Uruguay erano libere da pressioni e hanno giocato in scioltezza, senza troppi pensieri.
Apre le danze Müller (assente nella semifinale, ed è stata un’assenza pesante) con un comodo tap in dopo un tiro da fuori di Schweinsteiger che Muslera non trattiene. Ma nove minuti dopo, al termine di un perfetto contropiede, Cavani supera Butt (schierato da Loew al posto di Neuer) su assist perfetto di Suarez. Lo stesso Suarez pochi minuti dopo spreca un'incredibile occasione: tutto solo davanti al portiere della Germania, riesce a mandare largo. L'Uruguay, però, riesce ad andare in vantaggio al 52' con il solito Forlan, bravissimo a mettere alle spalle di Butt con una gran girata al volo dal limite dell'area su cross dalla destra di Arevalo. Un gol stupendo per coordinazione e tiro. Passano cinque minuti e Muslera commette il secondo grave errore della sua serata: su una palla alta apparentemente innocua proveniente dalla destra, l'estremo difensore della Celeste esce malissimo, consentendo a Jansen di mettere in rete di testa. All'83' i tedeschi riescono ad andare di nuovo a segno. Questa volta Muslera c'entra poco, anche se forse ritarda l'uscita. Fatto sta che su una palla vagante la difesa uruguagia s’impappina (in particolare il rientrante capitano Lugano) e Khedira ha tutto il tempo per mettere in gol di testa. Ultimo brivido al secondo e ultimo minuto di recupero, con Forlan, sempre lui, che prende una traversa piena a Butt battuto.
Finisce con i tedeschi che festeggiano, con un pizzico di amarezza, per il terzo posto. Facce tristi ma non troppo, invece, in casa Uruguay: nonostante il ko di stasera, la Celeste rientrerà a Montevideo da trionfatrice.
Entrambe avrebbero meritato il terzo posto ma purtroppo nel calcio c’è sempre una vincente.
Gli errori di Muslera pesano come macigni sul risultato finale e macchiano pesantemente il mondiale del portiere laziale. Non che finora avesse entusiasmato in particolar modo (non capsico come alcuni giornali l’abbiano inserito tra i migliori della competizione) ma sinceramente l’estremo difensore uruguaiano aveva disputato un buon Mondiale (seppur con qualche incertezza di troppo). Stasera invece è stato disastroso.
Rimane in fatto però che l’Uruguay ha giocato un ottimo Mondiale. Tra le sudamericane era quella che godeva di meno considerazione e alla fine è stata quella più continua e che ha fatto più strada. I ragazzi di Tabarez il loro Mondiale l’hanno vinto comunque.
Delusione in casa Germania. Il terzo posto lascia l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere e non è stato. I teutonici hanno giocato il miglior calcio del Mondiale e avrebbero sicuramente meritato di arrivare in finale. Invece, come quattro anni fa, devono accontentarsi del quarto posto. Poco male. Questa nazione è giovanissima e fra 4 anni potrà nuovamente tentare l’assalto al titolo Mondiale.

SESSO GRATIS PER TUTTI !!! MA SOLO SE VINCE L'OLANDA...


Ho la vaga sensazione che l’Olanda domani sera avrà un bel po’ di tifosi in più. Infatti i fan della pornostar olandese Bobbi Eden tiferanno per gli Orange.
Il motivo? ce lo spiega la diretta interessata sul suo account di Twitter «If #ned wins the #worldcup I will give a BJ to all my followers, together with @vickyvette, @misshybrid and @gabbyquinteros». Per chi non mastica il twitt-inglese, la diva del porno promette di fare sesso orale con ciascuno dei suoi fan nel caso l'Olanda battesse le Furie rosse e conquistasse la sua prima Coppa del Mondo. Siccome però i suoi seguaci sono un discreto numero - dall'annuncio poi sono ovviamente cresciuti a dismisura - Bobbi ha pensato bene di farsi aiutare da alcune colleghe, per l'appunto Vicky Vette, Gabby Quinteros e Miss Hybrid.
La moda dello spogliarsi in caso di vittoria della propria squadra/nazionale sembra già superato. E chissà se fra i seguaci della bionda attrice a luci rosse non c’è anche qualche supporter spagnolo…

mercoledì 7 luglio 2010

PUYOL PORTA LA SPAGNA IN FINALE E NELLA STORIA


MONDIALI DI CALCIO 2010 – SEMIFINALE
GERMANIA-SPAGNA 0-1
73’ Puyol (S)
La Spagna batte la Germania a Durban grazie a una rete di Puyol e raggiunge l’Olanda in finale, al Mondiale sudafricano. L’11 luglio il Soccer City stadium di Johannesburg proclamerà un campione del mondo inedito, perché entrambe le squadre sono a secco di successi, a questo livello. E sarà la prima vittoria di un’europea in un Mondiale giocato lontano dal vecchio continente.
Il primo tempo non ha regalato grandi emozioni con le due squadre un po' bloccate dall'emozione e attente a non concedere occasioni.
Il ritmo è salito notevolmente nella ripresa con le due squadre che si sono allungate. La partita però è rimasta in perfetto equilibrio, con occasioni da una parte e dall'altra. Al 28' è arrivato il gol di Puyol che ha sbloccato il risultato. Il difensore del Barcellona, lasciato completamente solo, è saltato più in alto di tutti e ha insaccato su calcio d'angolo. Una doccia fredda per la Germania, che ha provato a reagire subito gettandosi in avanti. La Spagna però si è chiusa bene, concedendo poco e diventando pericolosissima in contropiede. Nel finale le Furie Rosse hanno avuto anche una grossa occasione per raddoppiare, ma Pedro ha deciso di non servire Torres tutto solo in area e si è fatto rubare il pallone. Un errore gravissimo che ha lasciato gli uomini di Del Bosque con il fiato sospeso per altri 10 minuti.
La Germania si ferma per la seconda volta consecutiva in semifinale. Fallisce il progetto di alzare la coppa in Sudafrica dopo averla vista alzare dagli Azzurri a Berlino quattro anni fa. La squadra di Low, senza Muller squalificato, è rimasta a secco dopo aver rifilato quattro gol ad Australia, Inghilterra e Argentina.
E ora, comunque vada dal campo uscirà una vincitrice inedita. Nessuna delle due squadre ha mai vinto un Mondiale. La Spagna non ha mai giocato nemmeno una finale finora, mentre gli Orange non ne disputano una dal '78, anno dei Mondiali in Argentina. In quel caso furono sconfitti dai padroni di casa, come nel '74, quando persero all'ultimo atto contro la Germania.
Qualche tempo fa auspicavo la vittoria di un’outsider. Vuoi vedere che avevo visto giusto?

martedì 6 luglio 2010

SNEIJDER-ROBBEN, L'OLANDA E' IN FINALE

MONDIALI DI CALCIO 2010 – SEMIFINALE
URUGUAY-OLANDA 2-3
17' Van Bronckhorst (O) - 40' Forlan (U) - 70' Sneijder (O) - 73' Robben (O) - 91' Maxi Pereira (U)
L’Olanda è la prima finalista del Mondiale sudafricano. Contro l’Uruguay la differenza la fanno gli uomini migliori degli arancioni: Sneijder - ancora implacabile come finalizzatore e ora capocannoniere -, e Robben - uscito fuori alla distanza - stendono uno scorbutico Uruguay, messo in campo in maniera esemplare da Tabarez, che aveva imbrigliato per 70’ la manovra dei tulipani e pareggiato con l’ottimo Forlan la folgore di Van Bronckhorst. Inutile la rete nel recupero di Maxi Pereira, che fissa il 3-2 finale. Per l’Olanda è la decima vittoria in altrettante uscite del 2010. E la terza finale mondiale, dopo quelle perdenti del 1974 e 1978. L’Uruguay, in campo con quattro giocatori dell’ultima serie A, giocherà il 10 luglio la finale per il terzo posto, il giorno dopo l’Olanda si giocherà la gloria eterna. Comunque vada l’altra semifinale, Germania-Spagna, questa sarà la prima vittoria in un Mondiale di una squadra europea fuori dal Vecchio Continente.
Gli olandesi però faticano più del previsto per venire a capo della partita. E pensare che si era messa in discesa dopo il missile di Van Bronckhorst. L’Uruguay però non molla e nel finale del primo tempo trova il gol del pareggio con un altro missile. Stavolta è Forlan a infilare il gol, anche se Stekelenburg non è esente da colpe.
Nella ripresa Uruguay che imbriglia la manovra e chiude gli spazi agli olandesi. Poi però salgono in cattedra i fuoriclasse. Sneijder con un tiro angolato dal limite batte Muslera e tre minuti dopo Robben di testa, con la complicità della difesa uruguaiana, chiude il match. Arriva nel recupero il gol di Maxi Pereira che però serve davvero a poco.
L’Uruguay, che ha accarezzato il sogno di tornare in finale dopo 60 anni, viene eliminato ma esce dalla competizione a testa alta. Gli uomini di Tabarez hanno disputato un ottimo Mondiale e proveranno comunque a strappare il terzo posto alla perdente di Germania-Spagna.
Che dire invece dell’Olanda? Anche oggi, a tratti, non è sembrata impeccabile. Merito forse più degli avversari. Poi però la differenza l’hanno fatta i campioni. Sneijder e Robben sono in forma strepitosa e stanno trascinando quest’Olanda lungo questo sogno chiamato Mondiale. Gli Orange sono ad un passo dalla gloria, dall’apoteosi. Riusciranno dove fallirono Cruyff e compagni più di trent’anni fa? Lo scopriremo fra pochi giorni…

lunedì 5 luglio 2010

LA RIVINCITA DEL CALCIO EUROPEO

Non più tardi di una decina di giorni fa elogiavamo il calcio sudamericano che dettava legge in questo Mondiale e che aveva qualificate tutte e 5 le sue rappresentanti e 4 di esse addirittura da vincenti del girone. Non c’erano dubbi, era un Mondiale targato Sudamerica la cui finale già scritta era Brasile-Argentina. E le europee? Deludenti, sottotono, bocciate. Soprattutto Italia e Francia che quattro anni fa si giocarono il titolo nell'atto finale e stavolta se ne tornano a casa umiliati dopo aver disputato un girone raccapricciante.
Passano 10 giorni e tutto cambia. Già perché nelle quattro che si contenderanno il titolo troviamo una sola squadra sudamericana e ben 3 rappresentanti del vecchio continente. Le superfavorite Brasile e Argentina se ne sono tornate a casa.
Il record delle formazioni sudamericane, che solo qualche giorno fa si erano ritrovate in massa ai quarti, è stato polverizzato in 72 ore. La vecchia Europa, arrivata fin qui in minoranza, si è presa una rivincita storica, portando comunque tutte e tre le sue squadre alle semifinali. 3-0 il bilancio finale per l'Europa sul Sudamerica: dopo l'Olanda, che ha fatto fuori il Brasile, la Germania ha umiliato l'Argentina e la Spagna ha superato il Paraguay. In rappresentanza del Sudamerica ora è rimasto solo l'Uruguay che ha comunque rischiato grosso col Ghana e che proverà a tenere alta la bandiera del Sudamerica anche se contro l’Olanda, caricata dalla vittoria sul Brasile, nella semifinale di domani sera spuntarla non sarà facile.
Alla fine il calcio tecnico e organizzato delle europee ha avuto la meglio sul futbol bailado delle sudamericane.
Questa Germania è squadra giovane, con un'età media 24 anni e 96 giorni, e multietnica, con la perfetta integrazione dei figli degli immigrati. Ed è anche l'immagine della rinascita del movimento calcistico tedesco, visto che il Paese detiene tutti i tre titoli europei Under 17, 19, 21. Le vittorie contro Inghilterra e Argentina non sono frutto della casualità ma di un progetto serio (proprio quello che manca nel nostro paese).
L’Olanda è la presunta sorpresa di questo Mondiale. Ma una squadra che ha vinto a punteggio pieno il proprio girone di qualificazione non è da sottovalutare e hanno commesso un grave errore tutti quelli che non hanno preso in considerazione gli orange.
Infine la Spagna. Non è più la Spagna di due anni fa. Ha perso molto del suo smalto e non convince in nessun reparto. Per ora sta rimanendo a galla grazie ai gol di Villa ma se vuole puntare al titolo, dovrà svegliarsi dal torpore.
Il Mondiale sudafricano non parla più sudamericano ma la lingua europea. I fuoriclasse sono tutti a casa, restano solo i giocatori che giocano con e per la squadra. Il calcio europeo si è preso la sua rivincita. E ora voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di dire “io l’avevo detto”…

domenica 4 luglio 2010

CI PENSA SEMPRE VILLA, SPAGNA IN SEMIFINALE


MONDIALI DI CALCIO 2010 – QUARTI DI FINALE
PARAGUAY-SPAGNA 0-1
83’ David Villa
La Spagna supera a fatica 1-0 un ottimo Paraguay e si qualifica per la semifinale del Mondiale, dove incontrerà la Germania. Il gol della vittoria è stato siglato da Villa all'83'. In precedenza c'era stata un'incredibile alternanza di emozioni. Al 14' i sudamericani hanno fallito un calcio di rigore con Cardozo, il cui tiro è stato bloccato da Casillas. Un minuto dopo, sul ribaltamento di fronte, penalty per la Spagna e trasformazione affidata a Xabi Alonso. Il centrocampista segna, ma l'arbitro fa ripetere. Al secondo tentativo il portiere Villar respinge il tiro.
E così l’Europa batte nelle sfide dirette dei quarti il Sudamerica 3-0: dopo le imprese di Olanda e Germania contro Brasile e Argentina, la Spagna, almeno lei, rispetta il pronostico, in un Mondiale senza padroni, ringraziando le parate di Casillas (un rigore sullo 0-0 e un miracolo allo scadere) e l’opportunismo di Villa, che ha segnato 5 dei 6 gol delle Furie Rosse.
Con il passaggio in semifinale, la Spagna torna fra le prime quattro di un Mondiale dopo 60 anni: l'ultima volta che ci era riuscita, ed anche l'unica, risaliva al Mondiale del 1950, quando si classificÒ quarta nel girone finale a quattro. In pratica, da quando esiste la formula odierna, è la prima semifinale per la Spagna. Ha deciso ancora una volta David Villa, che questa sera ha segnato il suo quinto gol nell'attuale edizione del campionato del Mondo, eguagliando così Estanislao Basora ed Emilio Butragueno, che condividevano il primato di goleador iberici in una singola edizione di un Mondiale.
Paraguay-Spagna entra direttamente nel Guinness dei primati della storia dei Mondiali: era infatti accaduto solo una volta, il 19 luglio 1930 in Argentina-Messico 6-3 (fase a gironi). che nella stessa gara venissero falliti due rigori. Quella volta sbagliarono prima l'argentino Paternoster e poi il messicano Rosas. Nella stessa partita venne assegnato un terzo rigore, trasformato dal messicano Rosas. Iker Casillas è invece il terzo portiere a parare due rigori ai Mondiali, dopo quello neutralizzato il 16 giugno 2002 all'irlandese Harte. In precedenza ci erano riusciti il polacco Jan Tomaszewski (entrambi nel 1974) e lo statunitense Brad Friedel (ambedue nel 2002).
Il Paraguay se ne torna a casa con la testa alta e i quarti di finale come ricordo, miglior traguardo di sempre.
La nazionale di Martino ha disputato un Mondiale positivo, vincendo il girone dell’Italia e mettendo in difficoltà la Spagna. I quarti è sicuramente un traguardo soddisfacente e probabilmente inaspettato ad inizio torneo.
La Spagna vince ma continua a convincere poco. Come contro il Portogallo è stato Villa a regalare la vittoria alle Furie Rosse ma non si è vista una grande Spagna. Per battere la Germania servirà una grande Spagna, proprio quella che non si è vista finora.

GERMANIA DEVASTANTE, MARADONA TORNA A CASA UMILIATO


MONDIALI DI CALCIO 2010 – QUARTI DI FINALE
ARGENTINA-GERMANIA 0-3
3’ Müller (G) - 68’ Klose (G) - 74’ Friederich (G) - 89’ Klose (G)
Dopo il Brasile cade anche l'altro gigante sudamericano. L'Argentina di Diego Maradona riprende la via del Sudamerica e la riprende con l'onta e l'umiliazione di aver perso per 4-0 contro una Germania praticamente perfetta. Usciti di scena i cugini brasiliani, Maradona non aveva esultato, ma la sua Argentina aveva cominciato a credere che quello sudafricano fosse il suo Mondiale. Scongiuri a parte, l'illusione è durata appena 24 ore e si è dissolta sotto i colpi di una Germania praticamente perfetta: nessuna rivincita è così arrivata per l'eliminazione di quattro anni fa. Un 4-0 che non ammette alibi. In vantaggio con Mueller già al 3' del primo tempo, su distrazione della difesa dell'Argentina, la squadra tedesca ha chiuso i conti nella ripresa con le altre reti di Klose, al 23' e di Friedrich, al 29', dopo ottime azioni corali della squadra tedesca. Il quarto gol, ancora di Klose, al 44', al volo su azione di contropiede, è stata quasi un'umiliazione per l'Argentina, punita dall'ottimo controllo del centrocampo dei tedeschi e dall'ariosità della loro manovra.
Dopo quattro vittorie di fila e tante illusioni, l'Argentina lascia il Mondiale nel peggior modo possibile. Il calcio argentino, che era sembrato bello da vedere ed efficace nelle prime settimane di Sudafrica 2010, è sembrato improvvisamente vecchio davanti ai ragazzini tedeschi che corrono come dannati, che attaccano in dieci e che in dieci difendono come in un indemoniato calcetto in un campo grande.
Il punteggio finale è stato pesantissimo, ma rispecchia l'andamento di una partita nella quale la Germania è stata perfetta in difesa e devastante in attacco, ordinata e divertente allo stesso tempo, senza sbagliare niente. Guidata con autorità da Bastian Schweinsteiger, capitano e trascinatore, diga e uomo assist, cuore e cervello della squadra. Il disastro argentino, invece, non salva nessuno. Nemmeno Leo Messi, che pure nel primo tempo era stato forse il meno peggiore dei suoi. Maradona se n'è andato dal Mondiale trascinandosi dietro una difesa sciatta e approssimativa, e con due attaccanti, Higuain e Tevez, che non hanno creato nemmeno un vero pericolo alla porta di Neuer (tutto sommato il più sfaccendato dei suoi), mentre Milito è rimasto ad appassire in panchina.
Troppo forte questa Germania, capace di rifilare due poker consecutivi a due nazionali di grande spessore. Ma è proprio la squadra tedesca l’esempio da seguire, per l’organico giovane e il gioco corale. Una bella rivincita verso il calcio delle individualità argentine. Forse finalmente inizieremo a capire che Messi non è Maradona e che nel Barcellona non è Messi che fa girare la squadra ma l’opposto. Non è un caso se Maradona 24 anni fa vinse un Mondiale praticamente da solo mentre La Pulce, pur giocando in una nazionale di campioni, non è riuscito a prendere in mano la squadra. Certo hanno pesato anche alcune scelte di Maradona. Perché se stai perdendo a mezzora dalla fine, vale la pena rischiare un Milito o un Veron. Per non parlare del fatto che in una difesa ballerina come quella di ieri un Samuel era indispensabile e a centrocampo Mascherano è apparso troppo solo in balia degli avversari (serviva per caso un Cambiasso?).
Il Mondiale perde un’altra big ma niente paura, promette lo stesso divertimento ed emozioni. Il calcio è bello anche per questo. Perché non sempre vincono i più forti. O comunque quelli che tutti indicano come i più forti.

sabato 3 luglio 2010

URUGUAY IN SEMIFINALE DOPO 40 ANNI



MONDIALI DI CALCIO 2010 – QUARTI DI FINALE
URUGUAY-GHANA 5-3 d.c.r (1-1 d.t.r.)
45' Muntari (G) - 55' Forlan (U)
SEQUENZA DEI RIGORI: Forlan (U) goal, Gyan (G) goal, Victorino (U) goal, Appiah (G) goal, Scotti (U) goal, Mensah (G) parato, Pereira M. (U) alto, Adiyiah (G) parato, Abreu (U) goal.
Pazzesco, imprevedibile, drammatico. E' il finale di Uruguay-Ghana, minuto centoventi di una partita giocata a viso aperto, equilibrata, chiusa sull'1-1 per le reti di Muntari e Forlan. Dunque supplementari, gli africani ci provano, i sudamericani badano a non scoprirsi. Un'occasione, una soltanto, la concedono: Adiyah colpisce di testa, Suarez para sulla linea. Non è il portiere, rosso e rigore. L'arbitro portoghese Benquerenca aspetta l'esecuzione di Gyan per fischiare la fine. L'ex Udinese e Modena calcia potente, centrale, sulla traversa. Il dramma del Ghana inizia qui e finisce dieci minuti più tardi, con "saracinesca" Muslera che para due tiri dal dischetto e porta l'Uruguay in semifinale a quarant'anni di distanza dall'ultima volta.
Piangono i calciatori del Ghana e la gente sugli spalti. Niente Africa in semifinale, Muntari e compagni fanno la fine di Camerun e Senegal di Mondiali passati. L'appuntamento con la storia è rimandato. Il rumore fino a quel momento assordante delle trombe di plastica è improvvisamente cessato. Sulle facce di tanti una tristezza palpabile, mai come questa volta una singola nazionale ha rappresentato tutto un continente, e per incitarla si era scomodato perfino Nelson Mandela.
Al termine di una partita interminabile e densa di emozioni, gli uomini di Tabarez si sono dimostrati più precisi e più freddi dagli undici metri rispetto ai giocatori ghanesi, e in semifinale affronteranno l'Olanda, giustiziera del Brasile. Esce a testa alta dai mondiali il Ghana, che anzi, alla luce di quanto ha fatto vedere nel secondo tempo supplementare, avrebbe meritato di vincere.
Troppo facile identificare con il rigore sbagliato da Gyan Asamoah all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare la chiave di volta del match. Ma così è. E se Gyan avesse trasformato, coronando in tal maniera un secondo tempo supplementare giocato superbamente dalla sua squadra e una sua prestazione personale come migliore in campo, saremmo qui a parlare non solo di un'altra partita, ma di un altro Campionato del mondo.
Sono pochi gli sport che sanno regalare emozioni così intense, concentrate in pochissimi atti. Partite come quelle di queste sera se ne vedono una ogni quattro anni, se va bene, ma quando si ha il piacere di assistervi, non si dimenticano facilmente. L'Uruguay è in semifinale dopo quarant'anni tondi tondi: complimenti al suo leader fuori dal campo, il pacato e competente Oscar Tabarez, e al suo leader in campo, il grandissimo Diego Forlan.

Olanda, il colpo che non ti aspetti


Alla vigilia di Olanda-Brasile, quarto di finale più spettacolare assieme a Germania-Argentina, i favori del pronostico pendevano nettamente verso la Seleçao di Dunga. Più campioni, gioco spumeggiante, reparti fortissimi senza nessuna eccezione, mentre gli orange, fortissimi dalla cintola in su, non davano le dovute garanzie nel pacchetto arretrato, troppo fragile per reggere all'urto dei giocolieri brasiliani.


Peccato che nel calcio nulla sia scontato, e guardando tra le pieghe della gara si capisce benissimo perchè l'Olanda, questa Olanda, abbia battuto un Brasile fin troppo sicuro di sè e del passaggio del turno.


Sneijder, innanzitutto. Il piccolo trequartista dell'Inter, scaricato dal Madrid assieme a Robben, oggi vale ben più del Kakà versione ridotta preso dalle stesse merengues e che ieri si accendeva a tratti, ricordando di tanto in tanto chi è stato fino a due anni fa. L'olandese invece è un motore perpetuo di idee, sempre nel vivo del gioco e sempre pericoloso col suo piede telecomandato: propizia l'autogol dell'1-1, segna addirittura di testa il gol della qualificazione, e dopo aver castigato Slovacchia e Giappone, sprinta verso la finale con la consapevolezza di aver scalzato probabilmente i suoi colleghi verdeoro nella caccia al prossimo Pallone d'Oro.


E vogliamo parlare di quel satanasso di Robben? Assolutamente devastante, imprendibile e mai banale. Raramente si ferma a specchiarsi in giocate da circo, eppure come riesce a spaccare le difese lui, in questo momento non vedo altri in circolazione. E ci può stare che, dopo averlo visto a destra, a sinistra, praticamente ovunque, a un mediocre come Melo venga il raptus di follia che poi è sfociato nel rosso diretto.


Già, Melo. Che è un sopravvalutato lo dico da due anni, ma riesce sempre a stupirmi con la sua capacità di partorire cappellate sempre nuove e sempre in momenti cruciali della partita. Dopo aver fornito a Robinho l'assist da dieci e lode del vantaggio brasiliano, mister 25 milioni disfa la tela incornando nella sua porta il cross di Sneijder, ingannando così anche Julio Cesar, poi completa l'harakiri con il calcione gratuito e violento a Robben che di fatto stronca le residue speranze di rimonta del Brasile. Follia pura, e adesso mi viene da ridere pensando a chi ancora lo reputa un centrocampista di livello mondiale: basta davvero poco a creare dei personaggi, oggi.


E così passa l'Olanda, in una gara che onestamente il Brasile sembrava avere in pugno ma che poi improvvisamente è cambiata attorno all'episodio del gol del pari. Il copione che sembrava scritto, si è modificato in corso d'opera con la ferocia che solo il calcio riesce a imprimere alle sue gare, rivoluzionandone equilibri e direzioni. Nulla o quasi però succede per caso, e Dunga avrà di che meditare sulle cause che hanno portato alla distruzione di un sogno chiamato hexa, il sesto titolo mondiale.


Un pò di fortuna, dopo i due titoli mondiali sfumati tra il '74 e il '78, gli olandesi se la meritavano. A smontare quella macchina perfetta guidata da Cruijff e che aveva rivoluzionato il modo di concepire il calcio con il "calcio totale", si misero prima la Germania di Breitner, poi la dittatura di Videla: adesso, c'è l'Uruguay di Tabarez tra gli arancioni e la storia, che quest'anno può davvero riscriversi.

CLAMOROSO COLPACCIO OLANDA, BRASILE ELIMINATO!!!



MONDIALI DI CALCIO 2010 – QUARTI DI FINALE
OLANDA-BRASILE 2-1
9' Robinho (B) - 52' aut. Felipe Melo (O) - 67' Sneijder (O)
Il risultato che non ti aspetti. Brasile-Olanda era sfida tra due grandi nazionali ma i pronostici pendevano decisamente dalla parte dei verdeoro. Che a sorpresa tornano a casa. Sembrava un pomeriggio magico per la Selecao, passata subito in vantaggio al 9' con Robinho e padroni assoluti del campo per un tempo. Ma nel calcio nulla può essere dato per scontato. L’Olanda è più convinta nella ripresa, un'autorete di Felipe Melo, un gol di Sneijder e l’espulsione di Felipe Melo invertono le sorti della gara che vedono trionfare gli orange.
L’Olanda, storicamente bella, persino magnifica, ma impossibile, stavolta è al massimo carina, però porta a casa un grandissimo risultato, e il 6 luglio contro l’Uruguay scenderà in campo da favorita verso quella finale che manca da 32 anni. Il Brasile di Dunga, accusato di essere troppo pragmatico, paga invece gli sprechi davanti, ed errori difensivi che non sembravano appartenergli.
Probabilmente la svolta alla gara l’hanno data Sneijder e Felipe Melo. L’olandese, sempre più protagonista di questo Mondiale, ha trascinato insieme a Robben i suoi mentre il centrocampista juventino prima ha segnato un autogol e poi si è fatto espellere per un fallo cattivo e ingenuo lasciando il Brasile in inferiorità numerica proprio nel momento di maggiore difficoltà.
Questo Mondiale fa un’altra vittima illustre. Dopo Italia, Francia e Inghilterra torna a casa anche il Brasile. Il Dio Pallone dà un bel schiaffone in faccia a chi già pronosticava una finale tutta sudamericana Brasile-Argentina. Non possiamo comunque trascurare i meriti di un’Olanda che è arrivata qui con l’etichetta di outsider e si sta rivelando una delle nazionali più forti ed interessanti. Non dimentichiamoci che Sneijder e compagni hanno conquistato la qualificazione alla fase finale vincendo 8 gare su 8 e stanno continuando su questa striscia positiva visto che sono gli unici che hanno vinto tutte le gare del Mondiale fin qui disputate.
La semifinale la mette di fronte un avversario abbastanza agevole. La finale è molto vicina e chissà che finalmente gli uomini di Van Marwijk non riescano a realizzare ciò che non riuscì all’Arancia meccanica di Johan Cruyff, vincere il titolo Mondiale.

giovedì 1 luglio 2010

VERSO GERMANIA-ARGENTINA...

Fonte: BarSport

Il Ceo Jordaan:"Questa è un esperienza importante per il Paese e continueremo su questa scia"

Il CEO (Chief Executive Officer) del team organizzativo del Mondiale Sudafricano, il Dottor Jordaan ribadisce oggi a un solo giorno dall'inizio dei quarti di finale quanto si stata importante questa esperienza per il Sud Africa e per il suo popolo, e che si impegneranno anche per ospitare i Giochi Olimpici, pare si siano già messi in contatto e a lavoro per questo.
Jordaan parla poi di un sogno, il sogno di Nelson Mandela e di Desmond Tutu, Premio Nobel per la Pace nel 1984 e Arcivescovo Emerito di Città del Capo. Queste le parole del CEO:
This is the dream of Mandela and a dream of Tutu and has been 16 years of hard work. This dream is an incredibly exciting experience for all of us.
Questo è il sogno di Mandela e il sogno di Tutu e sono 16 anni di duro lavoro. Questo sogno è un esperienza incredibile ed emozionante per tutti noi.
Poi si ferma anche ad accennare pronostici e commenti sulle squadre in lotta per il titolo, rivolgendo anche attenzione al Ghana che ha già fatto tanto per il continente africano.
Concludendo Jordaan afferma che questa fantastica esperienza della Nazione verrà tradotta presto in successive azioni volte a continuare su questa strada e continuare ciò che si è fatto di buono. E il prossimo obiettivo sembra proprio essere quello di ospitare i Giochi Olimpici.

mercoledì 30 giugno 2010

IN OTTO PER UN SOGNO MONDIALE

MONDIALI DI CALCIO 2010 – QUADRO COMPLETO QUARTI DI FINALE
OLANDA-BRASILE
URUGUAY-GHANA
ARGENTINA-GERMANIA
PARAGUAY-SPAGNA

Sono rimaste in otto a giocarsi il titolo Mondiale. 4 sudamericane, tre europee e un’africana. Gli ottavi ci hanno regalato finalmente emozioni e divertimento. Finalmente abbiamo visto delle partite degne di un Mondiale. Merito del calcio spettacolo di Argentina e Brasile ma anche di sfide di gran fascino come Germania-Inghilterra e Spagna-Portogallo. Purtroppo questi ottavi saranno ricordati anche per gli errori clamorosi degli arbitri. L’italiano Rosetti e l’uruguaiano Larrionda sono già stati spediti a casa ma rimane il peso di due decisioni che avrebbero potuto cambiare la storia delle due partite e magari anche del Mondiale. Certo in entrambi gli episodi i demeriti vanno distribuiti equamente fra arbitro e guardalinee ma è sempre il direttore di gara quello che deve prendere le decisioni.
Chiudiamo la parentesi arbitrale e ritorniamo a parlare delle quattro sfide che decideranno le semifinaliste della rassegna mondiale. Il big match è sicuramente Germania-Argentina. Tedeschi e Argentini si ritrovano di nuovo di fronte ai quarti come quattro anni fa in Germania. Allora ebbero la meglio i teutonici, stavolta i favoriti sono i sudamericani.
Altra sfida di gran fascino Brasile-Olanda. Due squadre che fin qui hanno sempre vinto e che hanno messo in mostra un buon calcio. I verdeoro sono i grandi favoriti ma, come già detto qualche giorno fa, resto del parere che entrambe dovranno stare attenti all’avversario. Entrambe possono avere la meglio solo se non commetteranno errori che potranno rivelarsi decisivi.
Più agevole il compito della Spagna, altra formazione data per favorita. Il Paraguay che ha vinto il girone degli azzurri aveva ben impressionato ma contro il Giappone si è vista una squadra sottotono che difficilmente potrà impensierire le Furie Rosse.
Chiude il quadro la sfida tra Uruguay e Ghana. Per i ghanesi, rimasti a tenere alta la bandiera del continente che ospita la manifestazione, una vittoria significherebbe entrare nella storia. Mai nessuna squadra africana infatti è giunta nelle prime quattro in un Mondiale.
Quattro sfide ad alta tensione, quattro sfide tutte da giocare il cui esito è più che mai incerto. Di certo, almeno si spera, c’è solo che assisteremo a quattro sfide spettacolari ed emozionanti. E che vinca il migliore.

martedì 29 giugno 2010

VILLA MANDA LA SPAGNA AI QUARTI


MONDIALI DI CALCIO 2010 – OTTAVI DI FINALE
SPAGNA-PORTOGALLO 1-0
62' Villa (S)
La prima sfida in un Mondiale tra Spagna e Portogallo finisce a favore di Villa e compagni, ma sull'1-0 che lancia la nazionale di Del Bosque ai quarti di finale (contro il Paraguay) pesa il fuorigioco dell'attaccante del Barcellona nell'azione che mette in ginocchio la difesa lusitana al 19' della ripresa. Fino a quel momento, le grandi stelle in campo (Cristiano Ronaldo e Torres i più attesi) non avevano rispettato le attese della vigilia.
Ci pensa allora David Villa il suo quarto gol in questo Mondiale (42° con la maglia della Roja), spinge i campioni d’Europa fra le migliori otto al mondo. Avanti nei quarti, superando l’ostacolo portoghese, che da quelle parti temevano anche oltre quanto fosse lecito ammettere. Tanti saluti a Cristiano Ronaldo: il galattico CR9 chiude un Mondiale al di sotto della sua fama con una gara in cui la vede pochissimo. Piazza qualche tiro da fuori di frustrazione, reclama per una serie di falli non concessi, prova i soliti dribbling, ma non va lontano. Per la verità delude anche Fernando Torres dall’altra parte. Aspettando i suoi gol gli spagnoli fanno festa con i gol del bomber del Valencia che i tifosi hanno già ribattezzato “Villa Maravilla”. E hanno pienamente ragione. David Villa è una meraviglia di questa Spagna.
Vittoria di misura ma predominio sostanziale da parte delle Furie Rosse di Del Bosque. Una squadra, la sua, che tende a giocare con lo specchio in mano ma, quando decide di fare sul serio, sono dolori per qualsiasi avversario. Una cocente delusione invece la squadra del ct Queiroz, discreta nel finale di primo tempo, quando avrebbe potuto passare in vantaggio in un paio di circostanze, completamente abulica nel secondo.
Così tornano a casa, mentre la Spagna affronta un quarto di finale col Paraguay. Abbordabile, per i campioni d'Europa.

PARAGUAY: E' STORIA, I QUARTI ARRIVANO AI RIGORI


MONDIALI DI CALCIO 2010 – OTTAVI DI FINALE
PARAGUAY – GIAPPONE 5-4 d.c.r (0-0 d.t.r.)
Sequenza rigori: E.Barreto (P) GOAL; Endo (G) GOAL; Barrios (P) GOAL; Hasebe (G) GOAL; Riveros (P) GOAL; Komano (G) TRAVERSA; Valdez (P) GOAL; Honda (G) GOAL; Cardozo (P) GOAL
Paraguay-Giappone era la partita dei rimpianti, per l’Italia, prima del fischio d’inizio, lo diventa a maggior ragione dopo il fischio finale. Che premia il Paraguay, che pure non ha brillato per nulla, dopo i calci di rigore di una partita davvero modesta, chiusa sullo 0-0 prima dei tiri dal dischetto, i primi di questo Mondiale. Finisce 5-3, con penalty decisivo di Cardozo, che punisce l’errore di Komano. E così i paraguayani raggiungono i quarti per la prima volta nella loro storia, quarta squadra sudamericana tra le prime 8 a Sudafrica 2010. Le altre, in ordine cronologico, sono Uruguay, Argentina e Brasile.
La selezione di Gerardo Martino, tecnico di ascendenze calabresi, compie un'impresa storica approdando per la prima volta nella sua storia fra le migliori otto del Mondiale, un risultato in cui pochi speravano alla vigilia della partenza per il Sudafrica, nonostante l'ottimo comportamento nelle eliminatorie sudamericane qualche sogno lo avesse alimentato.
Prima di arrivare ai rigori in cui il Paraguay si è imposto per 5-3, quindi con il 100% di realizzazione, si era assistito ad una partita condizionata soprattutto dalla possibilità di lasciarsi sfuggire un risultato storico. Il Giappone aveva manovrato per larghi tratti evidenziando la propria capacità di gestire il gioco, con un centrocampo a cinque a supportare Honda in avanti. Si pensava che il tridente paraguayano, prima con Benitez assieme a Santa Cruz e l'argentino naturalizzato Barrios, e poi con l'ingresso di Valdez al posto del n. 10, avrebbe avuto la meglio sui giapponesi, invece senza mai perdere la calma il reparto arretrato dei 'Blue Samurai', ben orchestrato dal brasiliano Tulio Tanaka, riusciva a farsi valere.

lunedì 28 giugno 2010

IL BRASILE DA' SPETTACOLO, CILE TRAVOLTO


MONDIALI DI CALCIO 2010 – OTTAVI DI FINALE
BRASILE-CILE 3-0
34’ Juan (B) - 38’ L. Fabiano (B), - 59’ Robinho (B)
Il Brasile manda un messaggio forte e chiaro a tutte le altre candidate al successo mondiale. Dovranno fare i conti con i verdeoro se vogliono mettere le mani sulla coppa.
La Seleçao stende 3-0 il Cile replicando all’Argentina che ieri sera aveva regolato 3-1 il Messico. I verdeoro si impongono nel derby sudamericano (a proposito sono già tre le squadre del Sudamerica ai quarti, e domani il Paraguay potrebbe unirsi alla festa di Uruguay, Argentina e Brasile) con apparente facilità, senza rischiare mai nulla. Segnano Juan, Luis Fabiano e Robinho, pericoli corsi da Julio Cesar vicini allo zero, come la temperatura sudafricana. La difesa è solida, con esterni capaci di mettere il turbo e centrali pericolosi sui calci piazzati, il centrocampo è compatto, e in attacco, in attesa del miglior Kakà, Robinho si sblocca e Luis Fabiano fa sfracelli: sono già tre suoi i centri in questo Mondiale. L’Olanda, prossima avversaria, è avvisata: per battere questi qua serve un’impresa. L’organizzazione di gioco brasiliana è stata strepitosa. Ottima in fase difensiva, con un pressing asfissiante e superba, come ovvio, al momento di ripartire. Dunga verrà anche tanto criticato in patria ma ha saputo dare un equilibrio tattico a una squadra naturalmente portata sempre ad attaccare.
Il Cile ci credeva, sperava nella grande impresa, ma il Brasile è sempre il Brasile e certe partite non le sbaglia mai. Bielsa prova ad irretire il gioco brasi alino nel suo 3-5-2 ma ai verdeoro basta segnare il primo gol per sbloccare la partita e metterla subito in discesa.
Nei quarti, la Selecao dovrà vedersela con l'Olanda, come ad Usa '94 (sempre quarti) e Francia '98 (semifinali), due precedenti a favore dei sudamericani che hanno tutta l'intenzione di continuare la serie, nonostante le qualità di gente come Robben e Sneijder.

Gli Olandesi di misura sugli Slovacchi

Vittoria di misura per gli Olandesi contro gli Slovacchi di Vladimir Weiss.
Le reti di Robben al 18' e Snejder al 83' su errore in uscita del portiere Mucha. Si sapeva del resto che la Slovacchia era poca cosa al cospetto degli Olandesi e adesso si prospetta un quarto di finale col Brasile, ma ci potrebbe essere la sorpresa Chile, vedremo...
Per la Slovacchia segna Vittek su calcio di rigore al minuto 93', peraltro su un rigore inesistente, quando ormai la partita era giunta al termine.


domenica 27 giugno 2010

TEVEZ LANCIA L'ARGENTINA. MA ROSETTI CI METTE DEL SUO...


MONDIALI DI CALCIO 2010 – OTTAVI DI FINALE
ARGENTINA-MESSICO 3-1
26’ Tévez (A), 33’ Higuaín (A), 52’ Tévez (A), 71’ J. Hernández (M)
L’Argentina batte il Messico e si qualifica per i quarti. Finisce come 4 anni fa, al Mondiale di Germania, con i nordamericani costretti a rimandare la vendetta sportiva, ora, anzi, da duplicare. La differenza la fa il punteggio, allora 2-1, e solo ai supplementari, stavolta un più comodo 3-1. Ma il risultato non inganni: l’Argentina si è trovata la strada spianata da un regalo dell’arbitro italiano Rosetti (con la collaborazione del guardalinee Ayroldi) che convalida il gol di Tevez che sblocca il risultato in evidente posizione di fuorigioco.
Prima della rete di Tevez, Messico si è e reso pericoloso con la traversa di Salcido e le avanzate di Dos Santos. Ma un errore difensivo di Osorio ha liberato Higuain, abile a insaccare la rete del 2 a 0 che lo proiettano capocannoniere solitario del torneo.
Ripresa che ha visto Tevez cogliere la doppietta grazie ad una grande rete, mix di potenza e precisione da fuori area. Messicani arrembanti nonostante le tre reti subite che hanno spinto per tutto il tempo, abili a segnare la rete della bandiera grazie ad un bel gol di Hernandez e uscire a testa alta dal mondiale.
Gli argentini si riconfermano una seria candidata al titolo. Del resto quando puoi contare su bocche di fuoco come Messi, Tevez e Higuain e quando puoi permetterti di tenere in panchina gente come Aguero, Milito, Palrmo e Veron è evidente che hai qualcosa in più rispetto alle altre.
L'Argentina di Maradona ora rafforza la candidatura al titolo ma sulla sua strada c'è la Germania di Loew. Sabato pomeriggio, Argentina e Germania saranno di fronte in un quarto suggestivo che rievoca ben due finali mondiali (1986 e 1990).
Il Messico, come detto, esce a testa alta. Ha tenuto testa agli avversari, li ha impensieriti ed è stata punita dall’errore arbitrale prima e da quello difensivo dopo. Ha comunque il merito di non aver mollato fino alla fine. Purtroppo, errori a parte, gli avversari erano più forti.
Capitolo arbitrale infine. Come nel pomeriggio tra Germania e Inghilterra anche stavolta arbitro e guardalinee commettono un errore clamoroso su un episodio evidente (il fuorigioco era netto). Dopo la nazionale di Lippi e la figuraccia rimediata da Capello, Rosetti e Ayroldi chiudono il cerchio. Proprio un mondiale da dimenticare per gli italiani.

La Germania di Löw imperat

Imperano i tedeschi nella partita valida per la qualificazione ai quarti di finale della Fifa World Cup 2010 contro l'Inghilterra di Don Fabio. Fabio Capello, che cerca di dare una svolta a questa nazionale desiderosa più che mai di vincere un Mondiale, del resto le carte in regola ci sono tutte e pure per vincere, ma bisogna vedere in queste competizioni chi hai di fronte ed avere una buona dose di fortuna, quella che oggi è mancata evidentemente agli inglesi. L'abbiamo visto tutti il tiro di Lampard superare la linea di porta dopo essersi stampato sopra la traversa, l'ho visto io che sono un miope e non lo vede Larrionda?? Nè tantomeno il suo assistente?? Bah, sarà, ma di certo si sa la fortuna aiuta gli audaci e non si può dire diversamente di questi tedeschi che hanno dominato più o meno per tutta la partita, tranne qualche sprazzo in cui si faceva avanti l'Inghilterra speranzosa.
Ho notato soprattutto una cosa in questa partita, il modo in cui la Germania avanza verso la porta, è innarestabile e da il via a una serie di passaggi e tocchi (vedi gol del 2-1) che la porta dritta dritta verso il portiere avversario. E la difesa?? Beh, innanzitutto ho notato come non sprechino mai un pallone, non buttano via niente, stanno calmi, lucidi, riflettono e fanno le loro giocate, insomma si muovono proprio bene anche con una buona difesa piazzata (anche se quella dell'inghilterra non era una delle migliori).
Complimenti anche al portiere Neuer (leggasi Noier) che con quei tiri su rincorsa è riuscito pure a mandare in gol Miroslav Klose. Mi è piaciuto molto il suo stile di ribattere la palla devo dire e ho avuto l'impressione che James volesse imitarlo :).
Comunque una squadra così sicuramente arriverà lontanto, intanto ai quarti si sfiderà con la vincitrice di stasera fra Argentina e Mexico.
Per il momento si godono la vittoria e il passaggio ai quarti, per dirla in tedesco "Und stunde im Viertelfinale!" (e adesso ai quarti di finale). Starke Deutschland! (Forza Germania!).

LA GERMANIA TRAVOLGE L'INGHILTERRA. MA MANCA UN GOL...


MONDIALI DI CALCIO 2010 – OTTAVI DI FINALE
GERMANIA-INGHILTERRA 4-1
20' Klose (G) - 32' Podolski (G) - 37' Upson (I) - 67' Muller (G) - 70' Muller (G)
Ci aspettavamo una sfida aperta, equilibrata e invece è stata una partita a senso unico. Una Germania devastante e letale travolge un’Inghilterra distratta ed irriconoscibile in difesa. Una lezione di calcio netta, senza possibilità d’appello. Il 4-1 finale non lascia spazio ad alibi e giustificazioni.
Pesa (e tanto) però sull’economia della partita un gol di Lampard nel finale di primo tempo sul risultato di 2-1 per i tedeschi. Il pallone calciato dal centrocampista inglese dopo aver colpito la traversa supera abbondantemente la linea di porta, prima di essere recuperato dal portiere tedesco, ma l'assistente dell'arbitro Larrionda non segnala la rete tra le proteste dei britannici, increduli per la decisione arbitrale. Il clamoroso errore ricorda il gol concesso all'inglese Hurst nella finale dei Mondiali del '66. Per una singolare coincidenza quel gol, non valido, fu se
gnato proprio alla Germania e servì agli inglesi per vincere la coppa. Il goal annullato a Lampard avrebbe potuto cambiare la storia di questa partita. Inutile nascondersi: quella rimonta da 0-2 a 2-2 nel giro di novanta secondi avrebbe potuto essere un elisir per il morale inglese e un veleno per quello tedesco. La Germania ha comunque dimostrato di meritare l’ampia vittoria ed è un peccato che questa partita quasi certamente sarà ricordata per quel gol.
L’Inghilterra, dove Rooney continua a deludere, ha il merito di non mollare, di crederci anche sul 2-0, di riaprire la partita, di trovare il pareggio non convalidato, di non demoralizzarsi e di spingere alla ricerca del pari fino a metà ripresa. Il tutto viene però sprecato dalla difesa che ha colpe praticamente su tutti i gol.
La nazionale di Capello saluta mestamente il Mondiale e se ne torna a casa. Gli inglesi erano arrivati qui in Sudafrica con bel altri presupposti ma in terra africana non hanno mai particolarmente brillato e hanno deluso parecchio. Il ritorno a casa è solo la diretta conseguenza delle prestazioni inglesi.
Al contrario della Germania che non godeva di grandi favori ma che finora ha giocato un Mondiale molto soddisfacente. Persino quando ha perso con la Serbia, i teutonici sono riusciti ad esprimere un buon calcio rimanendo in partita fino all’ultimo. E dopo l’ottima prestazione di oggi i tedeschi guadagnano di diritto il titolo di grandi favoriti. Sulla loro strada ai quarti troveranno quasi certamente l’Argentina di Maradona. Un bell’esame di maturità per i ragazzi di Loew, un’altra finale anticipata nel cammino verso la finale. Ma vedendo questa Germania non ci sono dubbi che anche gli argentini dovranno stare molto attenti.

L’AFRICA C’E’. GHANA AI QUARTI


MONDIALI DI CALCIO 2010 – OTTAVI DI FINALE
STATI UNITI-GHANA 1-2 dts
5’ Boateng (G) - 62’ rig. Donovan (S) - 93’ Asamoah Gyan (G)
Il Ghana va ai quarti di finale del Mondiale. Storico risultato per la formazione allenata da Rajevac, che eguaglia il Camerun (1990) e il Senegal (2002), le migliori formazioni del continente nero ad aver raggiunto questo traguardo. Il grazie di tutta l'Africa va a Gyan, ex attaccante di Modena e Udinese, che al 3’ del primo tempo supplementare decide l’incontro e manda i suoi alla sfida con l’Uruguay. I 90' erano finiti 1-1 per i gol di Price Boateng, al 5' del primo tempo, su azione personale dopo errore degli Stati Uniti a centrocampo, e il pareggio di Donovan, su rigore, al 17' della ripresa. Quando l'inerzia della gara pareva nelle mani degli statunitensi, che hanno avuto delle buone occasioni per vincere nei 90', al 3' del primo tempo supplementare il gol di Gyan ha tagliato le gambe alle speranze della squadra a stelle e strisce. Che non ha demeritato, ma ha pagato caro gli errori commessi in occasione dei gol subiti. Con il Ghana, continua il sogno dell'Africa, nel Mondiale di casa sua.
L'impresa è del Ghana, che eguaglia le performance del Camerun ad Italia '90 e del Senegal a Corea-Giappone 2002, poi entrambe eliminate, rispettivamente da Inghilterra e Turchia, (2-3 e 0-1), ed entrambe dopo i tempi supplementari. Scatenato nella formazione di Rajevac l'ex udinese Gyan Asamoah, alla sua terza rete in questo Mondiale dopo quelle siglate - sempre su rigore - contro Serbia ed Australia. Escono di scena gli Stati Uniti, nonostante la quinta rete ad un Mondiale (terza quest'anno) per Landon Donovan, sempre più cannoniere Usa ai Mondiali, ma anche di una nazionale appartenente alla Concacaf. Ghana e Stati Uniti erano andate per la prima volta nella loro storia ai tempi supplementari in una gara ai Mondiali.

sabato 26 giugno 2010

DOPPIETTA SUAREZ, L’URUGUAY AI QUARTI DOPO 40 ANNI


MONDIALI DI CALCIO 2010 – OTTAVI DI FINALE
URUGUAY – COREA DEL SUD 2-1
6’ Suarez (U) - 66’ Lee Chung Yong (C) - 80’ Suarez (U)
Battendo la Corea del Sud 2-1, l'Uruguay è la prima squadra a qualificarsi per i quarti di finale dei Mondiali di calcio. Per i sudamericani doppietta di Suarez, all'8' del primo tempo e al 35' della ripresa. Rete del momentaneo pareggio per i sudcoreani di Lee Chung-Yong al 23' del secondo tempo.
Era da Messico '70, quando chiuse al quarto posto, battuto nella finale di consolazione 0-1 dalla Germania Ovest, che l'Uruguay non accedeva ai quarti di un Mondiale. Nei successivi 4 tornei iridati cui aveva partecipato, la Celeste era uscita ai gironi nel 1974 e nel 2002, agli ottavi di finale nel 1986 e nel 1990. La formazione di Tabarez ha ottenuto 10 punti in 4 partite, stabilendo il suo nuovo record di punti ad un Mondiale (precedente di 8 nel 1930) ed ha la porta ancora inviolata.
L’Uruguay si conferma squadra di grande spessore tecnico e mentale battendo gli agguerriti coreani, bravi a recuperare il primo gol di Suarez ma obbligati ad arrendersi di fronte alla seconda prodezza dell’attaccante dell’Ajax. Uruguay prima qualificata per i quarti di finale, la Corea non ha demeritato mostrandosi vivace e molto combattiva. I giocatori di Tabarez aspettano di conoscere il nome dell’avversario, sognando una nuova impresa.
La vivacità e velocità del tridente sudamericano ha messo in evidenza tutte le lacune difensive della Corea del Sud: Cavani, Forlàn ma soprattutto Suarez sono stati pronti a sfruttare ogni possibilità di contropiede, impedendo qualsiasi sortita dei terzini asiatici.
Il grande movimento peró ha finito per costare carissimo all’Uruguay, surclassato dalla migliore condizione atletica dei coreani durante la ripresa.
Luis Suarez, con la doppietta odierna, si porta a 3 reti nel Mondiale 2010 ed aggancia in testa alla classifica marcatori Higuain, Villa e Vittek.

PARTONO GLI OTTAVI DELLE SORPRESE

OTTAVI DI FINALE
URUGUAY-COREA DEL SUD
STATI UNITI-GHANA
GERMANIA-INGHILTERRA
ARGENTINA-MESSICO
OLANDA-SLOVACCHIA
BRASILE-CILE
PARAGUAY-GIAPPONE
SPAGNA-PORTOGALLO
Due settimane e 48 partite per dimezzare il lotto delle pretendenti al titolo e tirare le prime somme. Il Mondiale esprime le sue prime sentenze.
Innanzitutto c’è da registrare il ritorno a casa delle due finaliste dell’ultima edizione. Italia e Francia si sono rese protagoniste di una prestazione penosa dando il peggio di loro e riuscendo a chiudere il girone all’ultimo posto. Soprattutto fa clamore la bocciatura azzurra in un girone che all’unanimità era stato definito come il più semplice.
Pessimo anche il Mondiale delle africane. Ci aspettavamo qualcosa in più dal Continente Nero. Alla fine invece supera il turno solo il Ghana.
Può far festa invece il Sudamerica che, come già dicevamo qualche giorno fa, è il vero protagonista della rassegna iridata. 5 nazionali qualificate su 5, di cui 4 come vincitrice del girone e una seconda per differenza reti. A completare il lotto delle qualificate due asiatiche e due nazionali del Centro America.
E le europee? Solo sei qualificate che si dovranno pure scontrare tra di loro pertanto ai quarti il gruppo sarà dimezzato.
La sfida più prestigiosa degli ottavi sarà Germania-Inghilterra. Una finale anticipata tra due nazionali che si candidavano ad essere protagoniste ma che ora dovranno affronti in questo scontro diretto.
Altra sfida interessante sarà Spagna-Portogallo. Gli spagnoli sono in crescita mentre Cristiano Ronaldo e compagni, seppur hanno convinto solo nella roboante vittoria con la Corea del Nord, rimangono una nazionale da non sottovalutare.
Derby sudamericano tra Brasile e Cile mentre l’Argentina e il Messico si ritrovano di fronte agli ottavi come 4 anni fa. La sfida più semplice, almeno sulla carta, è capitata all’Olanda. La Slovacchia non è squadra da impensierire gli orange e il superamento del turno dovrebbe essere abbastanza agevole.
Doppio confronto tra Sudamerica e Asia con Uruguay e Paraguay che dovranno vedersela rispettivamente con Corea del Sud e Giappone.
Il Ghana proverà a tener alta la bandiera africana cercando di battere gli Stati Uniti, una delle outsider più interessanti.
Si parte già oggi pomeriggio con Uruguay-Corea del Sud mentre in serata c’è il confronto tra Stati Uniti e Ghana.
Infine una curiosità. I risultati dei gironi e il calendario che ne è conseguito farà sì che nelle prime 4 arriverà una tra Uruguay, Corea del Sud, Stati uniti e Ghana. Già questa è una bella e piacevole sorpresa.
E chissà che a vincere il Mondiale per una volta sia una outsider…

venerdì 25 giugno 2010

SPAGNA, VITTORIA E PRIMATO. MA IL CILE APPRODA AGLI OTTAVI




MONDIALI DI CALCIO 2010 – GIRONE H

CILE-SPAGNA 1-2
24' Villa (S) - 37' Iniesta (S) - 47' Millar (C)
Avanti insieme: Spagna e Cile vanno agli ottavi di questo Mondiale ed è una qualificazione più che meritata, perché il gioco espresso dalla nazionale di Del Bosque e da quella di Bielsa è stata nettamente superiore rispetto a quanto hanno fatto vedere Svizzera e Honduras. Finisce 2-1 per i campioni d'Europa, che vincono il gruppo H grazie alla miglior differenza reti e martedì affronteranno il Portogallo. Il Cile si accontenta del secondo posto e supera la fase a gironi per la terza volta nella sua storia: come accadde a Francia '98, se la vedrà col Brasile agli ottavi.
La Spagna è definitivamente rinata dopo l’esordio choc con la sconfitta contro la Svizzera. Le Furie Rosse hanno ampiamente dimostrato di essere in forma e di poter dire la loro nella corsa al titolo. La sfida iniziale aveva rivalutato le quotazioni spagnole. Quotazioni che sono in netta crescita dopo le due belle prestazioni con Honduras e Cile.
Ma approda agli ottavi il Cile che ha meritato di qualificarsi per il bel gioco espresso e per essersi confermata una buona sqaudra.
Derby europeo negli ottavi di finale per la Spagna, contro il Portogallo, e derby sudamericano per il Cile, contro il Brasile. Due incontri assolutamente non facili, né per la Spagna né per il Cile.


SVIZZERA-HONDURAS 0-0
La Svizzera doveva battere l'Honduras, cenerentola del girone G, con due gol di scarto per andare agli ottavi del Mondiale, invece non è andata oltre lo 0-0, salutando mestamente il Sudafrica assieme agli uomini di Rueda, con l'Algeria unica squadra a non aver segnato nemmeno un gol. La squadra di Hitzfeld di occasioni ne crea, e anche molte, nella ripresa, ma la mira è imprecisa e le idee si annebbiano negli ultimi 20 metri.
I rossocrociati avevano fatto ben sperare dopo il bellissimo esordio in cui a sorpresa avevano battuto la favorita Spagna. Purtroppo però nelle successive due partite sono state incapaci di ripetersi. E con il pareggio contro l’Honduras, avversario abbastanza modesto, hanno legittimato l’eliminazione dal Mondiale.
La Svizzera esce dopo i gironi (non accadeva ai rossocrociati dal 1966), ma si consola con il primato assoluto di imbattibilità della propria porta, salito a 559' prima del gol subito ad opera del Cile il 21 giugno scorso. Fuori anche l'Honduras, senza aver segnato neanche una rete e, come nel 1982, senza aver vinto ovviamente una partita. Con appena 8 reti in 6 partite, il gruppo H di Sudafrica 2010 è il più anemico nella storia dei Mondiali da Francia '98, ovvero da quando il torneo iridato vede 32 squadre ai nastri di partenza.

GIRONE H – CLASSIFICA FINALE
SPAGNA 6 CILE 6 Svizzera 4 Honduras 1

BRASILE E PORTOGALLO NOIOSAMENTE AGLI OTTAVI


MONDIALI DI CALCIO 2010 – GIRONE G

PORTOGALLO-BRASILE 0-0
Doveva essere una partita da amanti del calcio, Portogallo-Brasile. Ci aspettavamo spettacolo, emozioni e gol. E invece ne è uscito uno 0-0 praticamente privo di emozioni, tra le più brutte gare del Mondiale. Entrambe avevano la qualificazione in tasca (la squadra di Queiroz non matematicamente, ma quasi) e il destino incerto della Spagna (possibile rivale di entrambe agli ottavi) ha fatto sì che nessuno si dannasse l'anima per vincere. Poche le occasioni da gol: in un primo tempo piuttosto nervoso (complice un rosso non dato a Juan) spicca il palo colpito da Nilmar; nel secondo, con il Brasile con la testa altrove, il Portogallo sfiora il vantaggio con Raul Meireles, mentre per la Seleçao è Ramires a mettere alla prova i riflessi di Edoardo nei minuti di recupero. Risultato? Fischi per tutti, Brasile primo nel Gruppo G e Portogallo secondo.
E’ evidente che entrambe hanno giocato al risparmio, accontentandosi di un pareggio che faceva comodo a tutte e due aspettando notizie dalla Costa d’Avorio che comunque per qualificarsi doveva vincere in goleada.
Per lo spettacolo ripassare in un’altra occasione. Stavolta bisogna accontentarsi di questo bruttissimo pareggio a reti bianche.


COREA DEL NORD-COSTA D'AVORIO 0-3
14' Yaya Toure (C) - 20' Romaric (C) - 82' Kalou (C)
E dire che Drogba e compagni avevano dato l’impressione di potercela fare. Sul 2-0 dopo 20 minuti, tonici fisicamente e troppo superiori tecnicamente alla Corea del Nord perché potesse esserci partita, gli ivoriani sembravano in grado di rispondere alla goleada del Portogallo dell’altro giorno. In quel modo, un’eventuale vittoria del Brasile sui portoghesi avrebbe riaperto le porte della qualificazione. Invece sul più bello la squadra di Sven Goran Eriksson ha inizato un calo che nella ripresa si è fatto più evidente, chiudendo con tre soli gol di scarto: che, certo, avrebbero potuto essere di più viste le molte occasioni del primo tempo, ma anche di meno se qualcuno dei generosi (ma anche pericolosi) tentativi del centravanti Jong Tae Se nella ripresa avesse avuto successo.
Esultano gli ivoriani per il largo trionfo ai danni della Corea del Nord: Peccato che la vittoria non serva a nulla. Drogba e soci alla prova della maturità, non riescono nella goleada e falliscono una qualificazione possibile.

GIRONE G – CLASSIFICA FINALE
BRASILE 7 PORTOGALLO 5 Costa d’Avorio 4 Corea del Nord 0

giovedì 24 giugno 2010

L'ITALIA TORNA MERITATAMENTE A CASA (e io lo dicevo che...)


MONDIALI DI CALCIO 2010 – GIRONE E
SLOVACCHIA-ITALIA 3-2
25’ Vittek (S) - 73’ Vittek (S) - 81’ Di Natale (I) - 89’ Kopunek (S) - 92’ Quagliarella (I)
Continuo a nutrire dubbi sulla forza di questa nazionale. Per quanto si è visto finora (qualificazioni incluse) non credo che faremo molta strada. Non chiudiamo le valigie ma, fossi nei nostri ragazzi, inizierei a prepararle.
Ecco, ripartiamo da qui, dalla frase con cui conclusi il post su Italia-Nuova Zelanda di domenica. L’Italia chiude le valigie e torna a casa. Meritatamente. Perché se capiti in un girone che più facile non si può e riesci a farti buttare fuori vuol dire che meriti di fare le valigie e tornare a casa. Ci possiamo appellare alla sfortuna e a tutto quello che volete ma i fatti dicono che siamo riusciti a farci fermare dalla Nuova Zelanda e a perdere con la Slovacchia.
Proprio con gli slovacchi oggi si è vista la vera Italia attuale. Il primo tiro in porta degli azzurri è arrivato al minuto 55. Qualcuno mi spiega come si può pretendere di vincere una partita senza tirare in porta per più di un tempo? In compenso gli attaccanti avversari si infilavano nella nostra difesa come un coltello nel burro.
Meritiamo di tornare a casa. Punto. Lo meritiamo perché abbiamo avuto la pretesa di arrivare in Sudafrica con giocatori bolliti e lasciando a casa elementi che sarebbero serviti. Meritiamo di tornare a casa perché non puoi andare in svantaggio per tre partite consecutive e sempre nel primo tempo. Meritiamo di tornare a casa perché abbiamo fatto pena.
Questo è il problema. L’Italia non ha fatto pena oggi, non ha fatto pena con la Nuova Zelanda l’Italia sta facendo pena da due anni. E il sottoscritto è da due anni che sta lamentando questa situazione.
Sono due anni, (no, dico, due anni mica l'altro ieri) che sostengo che questa Italia è penosa, che non c’è gioco, che sarebbe andata in difficoltà con la prima avversaria un po’ più forte. Se ricordate bene alla prima uscita rischiammo seriamente di perdere con Cipro (no, dico Cipro) e fummo salvati nel finale da Di Natale.
Abbiamo giocato un girone eliminatorio brutto e ci siamo qualificati per manifesta inferiorità delle avversarie. Lo scorso anno nella Confederations Cup uscimmo nel girone, fatti fuori da Usa ed Egitto.
E nonostante i fatti mi dessero platealmente ragione, sono stati ripetutamente accusato di essere antisportivo, di essere un blogger fazioso che non capiva nulla, di essere un interista rosicone perché l’Italia non aveva giocatori nerazzurri e via discorrendo.
Per carità le accuse mossemi potrebbero essere vere ma resta il fatto che ho visto giusto. Sono due anni che vedo giusto, che sostengo che questa è un’Italietta penosa, che non avremmo fatto molta strada.
Era talmente evidente che non se ne rendeva conto nessuno. Tutti adulatori di Lippi, tutti sostenitori dell’allenatore che ci aveva fatto vincere il Mondiale, tutti ai piedi del Messia azzurro. Bastava essere un tantino obiettivi.
Non importa. E’ già domani. E il nostro domani, per fortuna, si chiama Cesare Prandelli.

PARAGUAY-NUOVA ZELANDA 0-0

GIRONE E – CLASSIFICA FINALE
PARAGUAY 5 SLOVACCHIA 4 Nuova Zelanda 3 Italia 2

Siamo fuori, finalmente!!!

Finalmente!!!! Era ora, siamo fuori com'è giusto che sia. Questa squadra di merda non meritava di restare in questa competizione, una squadra che con la Slovacchia non aveva nessuna voglia di giocare ed è riuscita a farli giocare bene e a farli segnare.
Adesso mi sento molto più leggero e potrò tifare in pace Germania!!!!!! Starke Deutschland!!!!!!!
Intanto noi ripartiamo da Prandelli per Euro 2012, l'unica certezza è questa, per i giocatori è tutto da rivedere dal primo all'ultimo.
Detto questo vi saluto, adesso devo smaltire un po' la serata, magari davanti a un bel filmone. A presto con i post dedicati alla Germania.

Lippi vuole vincere:"Il Vero Mondiale comincia adesso"

Il vero Mondiale comincia adesso. Queste le parole di Mister Lippi alla vigilia dell'ultima partita decisiva contro la Slovacchia, l'imperativo è VINCERE!
Ma il Ct rassicura gli animi, "noi vogliamo andare avanti" dice e ancora: 
"Cercheremo di far meglio in attacco rispetto alle ultime uscite. Dietro invece serve più attenzione sui cross. Per fare la formazione non terrò conto della fatica delle prime due partite. Pirlo verrà in panchina, è a disposizione. La Slovacchia ha attaccanti veloci, che si scambiano la posizione. Hanno un solo risultato a disposizione, vincere, e proveranno a farlo. Un paragone con la partita di 4 anni fa con la Repubblica Ceca? Allora con un pari ci qualificavamo, adesso può non bastare."
Allora bastava un pari con i Cechi, oggi non basta, dobbiamo vincere! Pazzini e Di Natale i favoriti per l'attacco. Sulla polemica riguardo le affermazioni del leghista Bossi Lippi non vuole soffermarsi, l'hanno già fatto gli organi di competenza del resto. Bossi poi, scusandosi disse: "Spero che l'Italia vada avanti e vinca il Mondiale". Vedremo cosa faranno quelli di Radio Padania, c'è un Italia in conflitto di interessi forse? Come affermava ieri sera a "Notti Mondiali" Maurizio Costanzo. 
Ma adesso basta con i conflitti di interessi, bisogna andare avanti in questo mondiale e farci valere, saremo anche un po' vecchi come afferma qualcuno, ma ce la possiamo fare tranquillamente contro una Slovacchia dagli attaccanti veloci, ma non esperti di calcio come i nostri. 
Ad Maiora e ad oggi pomeriggio con aggiornamenti dopo la partita.

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