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sabato 5 giugno 2010

DROGBA-RIO FERDINAND, MONDIALE ADDIO

Il Mondiale perde due stelle prima di cominciare. La Costa d'Avorio e Inghilterra dovranno fare a meno dei loro capitani, Didier Drogba e Rio Ferdinand.
L'attaccante del Chelsea è stato costretto a uscire nel primo tempo dell'amichevole con il Giappone. In uno scontro di gioco con il giapponese Marcus Tulio Tanaka (che è stato ammonito), l'attaccante del Chelsea si è infortunato al braccio destro ed è stato sostituito da Seydou Doumbia. Dopo essere rientrato nello spogliatoio Drogba ha raggiunto l'ospedale vicino allo stadio di Sion per sottoporsi ad accertamenti radiografici. I quali, purtroppo, hanno dato un esito sconfortante: frattura del gomito.
Brutto colpo per la nazionale di Eriksson che si vede privata della propria stella a pochi giorni dall'esordio. Non è ancora noto chi prenderà il posto del capitano. Al momento si parla dell'ex Marsiglia Bakary Konè, in alternativa la punta del Cluj Traore. Ma sta anche spuntando l'ipotesi di un recupero-lampo affidato a un'operazione per ridurre la frattura: considerata la delicatezza del punto rotto, la disponibilità di Drogba entro il termine del girone eliminatorio assumerebbe i contorni del miracolo.
Apprensione anche in casa Inghilterra dove Fabio Capello deve fare i conti con l'addio di Ferdinand. - Il difensore dell'Inghilterra, invece, si è infortunio al ginocchio questa mattina in allenamento. Al suo posto verrà chiamato il difensore del Tottenham Michael Dawson. L'esclusione di Ferdinand è giunta poche ore dopo gli esami strumentali che hanno accertato il danneggiamento del legamento collaterale del ginocchio sinistro.Il ct inglese si è detto non preoccupato ed ha già individuato l'alternativa al capitano in Michael Dawson del Tottenham.

Le grandi favorite: la Spagna di Del Bosque


Semplicemente mostruosi. E' questo l'aggettivo che mi viene in mente quando leggo la lista dei convocati delle Furie Rosse, campioni d'Europa in carica e veri favoriti del mondiale insieme al Brasile.

Sono lontani i tempi in cui gli iberici recitavano ruoli da protagonisti annunciati alla vigilia di ogni singola manifestazione, salvo poi sciogliersi puntualmente una volta chiamati a dimostrare il proprio valore. Anche perchè, diciamocelo, una squadra così la Spagna nella sua lunga storia non l'ha mai avuta.

Portieri: Iker Casillas (Real Madrid), José Reina (Liverpool) e Victor Valdes (Barcellona).

Difensori: Raul Albiol, Alvaro Arbeloa e Sergio Ramos (Real Madrid), Joan Capdevila (Villareal), Carlos Marchena (Valencia), Gerard Piquè e Carles Puyol (Barcellona).

Centrocampisti: Xabi Alonso (Real Madrid), Sergio Busquets, Xavi Hernandez e Andrés Iniesta (Barcellona), Javi Martinez (Atletico Bilbao) e Cesc Fabregas (Arsenal), David Silva (Valencia)

Attaccanti: Juan Manuel Mata (Valencia), Fernando Llorente (Atletico Bilbao), Jesus Navas (Siviglia), Pedro Rodriguez e David Villa (Barcellona) e Fernando Torres (Liverpool)

Già alla voce portieri, c'è solo l'imbarazzo della scelta tra Casillas, Valdes e il comprimario Reina, che comunque è pur sempre il titolare del Liverpool. Se Del Bosque pescasse a caso, cascherebbe comunque bene, questo è sicuro.

La difesa è granitica, con Piquè e Puyol che verosimilmente saranno i centrali, senza dimenticarsi comunque di Albiol e Ramos, che Mourinho considera tra i migliori centrali al mondo anche se la sua duttilità lo ha spesso dirottato in fascia. Sulle corsie, oltre a Ramos, l'altro madrileno Arbeloa e Capdevila assicurano una buona propulsione, anche se certamente non sono gli esterni difensivi il piatto forte della casa.

Piatto forte che è senz'altro il centrocampo. Viene da chiedersi come sia possibile aver sommato tanta qualità in un solo reparto, roba che nemmeno il tradizionalmente stellare Brasile è riuscito a fare quest'anno. Fabregas, Xavi, Iniesta, Silva e Xabi Alonso, cinque professori dei rispettivi ruoli tutti nella stessa rappresentativa, con il delicato compito per il ct di schierarne probabilmente solo 4: è capitato che a rimanere inizialmente fuori fosse Fabregas, ma davvero anche qui è talmente alto il tasso tecnico che comunque scelga Del Bosque la cifra tecnica sarà comunque elevatissima.

Passiamo al reparto offensivo: anche qui c'è tanta roba, giusto a rafforzare l'impressione iniziale che questa Spagna può davvero far gol quando le pare, e come le pare. Due cecchini come Villa e Torres, che col tempo hanno imparato a coesistere, e soluzioni alternative come lo strepitoso Pedro visto quest'anno a Barcellona, il bomber basco Llorente, il valenciano Mata e la stella del Siviglia Jesus Navas.

Inseriti nel girone H insieme a Svizzera, Honduras e Cile, gli iberici non potranno che aspirare alla posta piena: 9 punti, e poi il rischio di prendere subito Portogallo o Brasile, per un ottavo di finale che non si preannuncia dei più semplici. Come già detto per i verdeoro, le Furie Rosse dovranno comunque preoccuparsi principalmente di sè stesse, perchè dispongono di un arsenale talmente grande che potenzialmente un posto in finale è già loro. Certo è che la teoria è una cosa, la pratica ben altra: la strada è lunga, ma averne, di fenomeni così..

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