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lunedì 5 luglio 2010

LA RIVINCITA DEL CALCIO EUROPEO

Non più tardi di una decina di giorni fa elogiavamo il calcio sudamericano che dettava legge in questo Mondiale e che aveva qualificate tutte e 5 le sue rappresentanti e 4 di esse addirittura da vincenti del girone. Non c’erano dubbi, era un Mondiale targato Sudamerica la cui finale già scritta era Brasile-Argentina. E le europee? Deludenti, sottotono, bocciate. Soprattutto Italia e Francia che quattro anni fa si giocarono il titolo nell'atto finale e stavolta se ne tornano a casa umiliati dopo aver disputato un girone raccapricciante.
Passano 10 giorni e tutto cambia. Già perché nelle quattro che si contenderanno il titolo troviamo una sola squadra sudamericana e ben 3 rappresentanti del vecchio continente. Le superfavorite Brasile e Argentina se ne sono tornate a casa.
Il record delle formazioni sudamericane, che solo qualche giorno fa si erano ritrovate in massa ai quarti, è stato polverizzato in 72 ore. La vecchia Europa, arrivata fin qui in minoranza, si è presa una rivincita storica, portando comunque tutte e tre le sue squadre alle semifinali. 3-0 il bilancio finale per l'Europa sul Sudamerica: dopo l'Olanda, che ha fatto fuori il Brasile, la Germania ha umiliato l'Argentina e la Spagna ha superato il Paraguay. In rappresentanza del Sudamerica ora è rimasto solo l'Uruguay che ha comunque rischiato grosso col Ghana e che proverà a tenere alta la bandiera del Sudamerica anche se contro l’Olanda, caricata dalla vittoria sul Brasile, nella semifinale di domani sera spuntarla non sarà facile.
Alla fine il calcio tecnico e organizzato delle europee ha avuto la meglio sul futbol bailado delle sudamericane.
Questa Germania è squadra giovane, con un'età media 24 anni e 96 giorni, e multietnica, con la perfetta integrazione dei figli degli immigrati. Ed è anche l'immagine della rinascita del movimento calcistico tedesco, visto che il Paese detiene tutti i tre titoli europei Under 17, 19, 21. Le vittorie contro Inghilterra e Argentina non sono frutto della casualità ma di un progetto serio (proprio quello che manca nel nostro paese).
L’Olanda è la presunta sorpresa di questo Mondiale. Ma una squadra che ha vinto a punteggio pieno il proprio girone di qualificazione non è da sottovalutare e hanno commesso un grave errore tutti quelli che non hanno preso in considerazione gli orange.
Infine la Spagna. Non è più la Spagna di due anni fa. Ha perso molto del suo smalto e non convince in nessun reparto. Per ora sta rimanendo a galla grazie ai gol di Villa ma se vuole puntare al titolo, dovrà svegliarsi dal torpore.
Il Mondiale sudafricano non parla più sudamericano ma la lingua europea. I fuoriclasse sono tutti a casa, restano solo i giocatori che giocano con e per la squadra. Il calcio europeo si è preso la sua rivincita. E ora voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di dire “io l’avevo detto”…

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