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martedì 22 giugno 2010

SUDAMERICA PADRONE DEI MONDIALI

Resta da stabilire se alla fine si ballerà un Tango o, come dice Julio Cesar, a risuonare sarà un Samba. La certezza, però, è che le nazionali sudamericane (e nordamericane come il Messico, ndr) stanno dominando i Mondiali. Dall'Uruguay all'Argentina, passando per Paraguay, Brasile e Cile, tutte sono in testa ai rispettivi gironi e a un passo dalla qualificazione agli ottavi. Mostrando, tra l'altro, il miglior gioco del torneo.
Sarà che per la regola non scritta, ma mai violata, dell'alternanza, questo Mondiale tocca ai sudamericani. Sarà che, per la "legge dello specchio", dovrebbe essere il turno del Brasile. Sta di fatto che, dagli ottavi, il Sudafrica ha tutta l'aria di diventare molto sudamericano e molto poco europeo. La nostra truppa non va: non va la Francia, con un piede fuori dal Mondiale, non va l'Inghilterra, non vanno l'Italia e la Germania e non va nemmeno la Spagna, fiore all'occhiello, almeno fino alla vigilia, del Vecchio Continente.
Per ogni gruppo c'è una sudamericana al comando: l'Uruguay nel girone della Francia, l'Argentina in quello della Nigeria, il Paraguay nel nostro, il Brasile in quello più duro con Portogallo e Costa d'Avorio (la Seleçao è tra l'altro già qualificata) e, infine, il Cile nel raggruppamento della Spagna. L'unica formazione ad andare controcorrente è l'Honduras, sconfitto però dai cileni. Per il resto, tutto bene. O, a vederla con i nostri occhi, tutto male: perché la Vecchia Europa, con l'eccezione dell'Olanda, deve rincorrere. E, a quanto pare, ha già il fiatone...
(
SPORTMEDIASET)

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